Studi e ricerche

VERSO L'AGENDA 2030

Uno sguardo ai progressi dell'Italia attraverso il Rapporto SDGs 2025 dell'Istat.

giovedì 24 luglio 2025

L'Italia si conferma in prima linea nel monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) con la pubblicazione dell'ottava edizione del "Rapporto SDGs 2025. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia". Curato dall'Istat in collaborazione con numerosi enti del Sistema statistico nazionale (Sistan) e altre istituzioni, questo Rapporto è uno strumento fondamentale per valutare i progressi del Paese verso gli ambiziosi traguardi stabiliti dalle Nazioni Unite dieci anni fa.

 

Il Rapporto si basa su 320 misure statistiche, di cui 300 uniche, collegate a 148 indicatori globali dell'UN-IAEG-SDGs, e offre un quadro dettagliato a livello nazionale e territoriale. La misurazione statistica è la "spina dorsale" dell'Agenda 2030, permettendo di monitorare i risultati, evidenziare disuguaglianze e orientare le politiche pubbliche.

 

Progressi e Sfide dell'Italia
A dieci anni dall'adozione dell'Agenda 2030, i progressi globali non sono all'altezza delle aspettative, anche a causa di shock esogeni come crisi pandemica, tensioni geopolitiche e inflazione. Per l'Italia, l'analisi di 240 misure storiche rivela un quadro variegato:

  • Miglioramento: Oltre il 60% delle misure ha registrato progressi nel decennio. In particolare, i Goal 17 (Partnership), 8 (Lavoro e crescita economica) e 7 (Energia) hanno mostrato i miglioramenti più marcati nell'ultimo anno.
  • Stagnazione e Peggioramento: Oltre il 20% delle misure è caratterizzato da stagnazione sia nel breve che nel lungo periodo. Peggioramenti significativi si evidenziano soprattutto nel breve periodo (più di una misura su quattro), ma anche nel lungo periodo (oltre il 15%). I Goal 15 (Vita sulla terra) e 6 (Acqua) mostrano uno scarso dinamismo, con percentuali elevate di misure stabili o in peggioramento.

 

Disparità Territoriali Persistenti
L'analisi regionale evidenzia una netta polarizzazione tra Centro-Nord e Mezzogiorno. Nel Nord, il 51,2% delle misure mostra valori migliori della media nazionale, mentre nel Mezzogiorno il 52,2% risulta in posizione peggiore. Le maggiori criticità per il Mezzogiorno si riscontrano nei Goal 8 (Lavoro e crescita economica), 10 (Ridurre le disuguaglianze), 1 (Povertà zero) e 4 (Istruzione). D'altro canto, il Nord presenta maggiori criticità nei Goal 2 (Fame zero), 14 (Vita sott’acqua) e 12 (Consumo e produzione responsabili).
Nonostante queste disparità, l'evoluzione temporale degli indicatori mostra una tendenza alla ricomposizione dell'eterogeneità tra le regioni.

 

Principali dati emersi per Goal

  • Goal 1 – Povertà Zero: Nel 2023, la povertà assoluta ha riguardato il 9,7% della popolazione (quasi 5,7 milioni di residenti), con una diminuzione nel Sud ma un aumento nel Nord-ovest. Circa 13,5 milioni di persone (23,1% della popolazione) sono a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2024, con forti disparità regionali, in particolare nel Sud.
  • Goal 4 – Istruzione di Qualità: Nell'anno scolastico 2023/2024, il 32,8% degli alunni della scuola primaria (classe II) non raggiunge il livello di competenza base in italiano, un dato in ulteriore aumento. Nel 2024, solo il 31,6% dei 25-34enni possiede un titolo di studio terziario, un dato ancora lontano dal target europeo del 45% per il 2030. L'Italia è tra gli ultimi posti in Europa per competenze digitali di base e percentuale di laureati.
  • Goal 8 – Lavoro e Crescita Economica: Nel 2024, il PIL italiano è aumentato dello 0,7%, al di sotto della media UE27. Il tasso di occupazione dei 20-64enni è salito al 67,1%, e il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5%. Tuttavia, la quota di NEET (Not in Education, Employment or Training) tra i 15-29enni è pari al 15,2%, la seconda più alta nell'UE27.
  • Goal 12 – Consumo e Produzione Responsabili: L'Italia si posiziona tra i paesi più virtuosi dell'UE27 per il consumo di materiale interno (0,25 tonnellate per mille euro di PIL nel 2023). La percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani ha superato il 50%, superando per la prima volta l'obiettivo europeo del 2020.
  • Goal 13 – Lotta al Cambiamento Climatico: Le emissioni di gas serra in Italia sono diminuite del 5,3% nel 2023. Le anomalie di temperatura media continuano a crescere, con un aumento di +1,14°C in Italia nel 2023 rispetto al periodo 1991-2020. I cambiamenti climatici e l'effetto serra sono tra le prime cinque preoccupazioni ambientali per il **69,2% delle persone** con 14 anni e più.

 

L'Italia nel Contesto Europeo
Il confronto con la media UE27 e le principali economie europee (Germania, Spagna, Francia) rivela punti di forza e debolezza. L'Italia si colloca in posizione "vantaggiosa" per diversi indicatori dell'area "Persone" (es. sovraccarico costo abitazione, agricoltura biologica, speranza di vita in buona salute) e "Pianeta" (es. emissioni di gas serra, gestione dei rifiuti, efficienza nell'uso dei materiali).

Tuttavia, presenta ritardi significativi nella maggior parte degli indicatori economici dell'area "Prosperità" (es. PIL pro capite, tasso di occupazione, intensità di ricerca) e per alcuni indicatori dell'area "Pace e Partnership" (es. accesso a internet veloce, aiuto pubblico allo sviluppo).

 

In sintesi, il Rapporto SDGs 2025 dipinge un'Italia in movimento verso la sostenibilità, con progressi in alcuni settori chiave, ma anche con sacche di resistenza e forti divari territoriali che richiedono un'azione mirata. La statistica ufficiale agisce come una bussola, fornendo le coordinate necessarie per navigare le complesse sfide dell'Agenda 2030 e orientare il Paese verso un futuro più sostenibile e inclusivo.

 

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