Storie di ordinaria cooperazione

UN FUTURO POSSIBILE

Prosegue il progetto “Lavoro di Squadra” sostenuto da Consorzio Farsi Prossimo e realizzato dalla cooperativa Farsi Prossimo.

giovedì 21 marzo 2024

Lavoro di Squadra è uno dei progetti finanziati dalla Rete RIUSE con i ricavi del recupero dei vestiti usati della cooperativa Vesti Solidale. L’iniziativa coinvolge adolescenti e giovani stranieri, arrivati soli in Italia, in un percorso personalizzato di accompagnamento al mondo del lavoro, a un corso di studi o di potenziamento delle soft skills, verso un futuro indipendente e una vita autonoma. Di questi ragazzi, 40 tra minori e neomaggiorenni hanno già avviato un percorso e altri 80 lo faranno entro la fine del 2024. I giovani beneficiari sono attualmente accolti in comunità e strutture gestite dalle cooperative di Consorzio Farsi Prossimo a Milano città, nell’area del Rhodense, a Varese, a Monza e in Brianza.

 

Tra i ragazzi selezionati per i percorsi verso l’autonomia, c’è Bahir, partito dall’Egitto per venire a lavorare in Italia e poter così aiutare la sua famiglia rimasta a casa. Già nel suo Paese, mentre andava a scuola, aveva iniziato a lavorare come elettricista e il suo progetto ora è di imparare a svolgere lo stesso mestiere qui in Italia.

 

«È un ragazzo con le idee chiare sui suoi obiettivi, vuole imparare bene l’italiano per avere buone opportunità, perché è partito per lavorare – racconta di lui Francesca Piras, educatrice del Centro COME di Farsi Prossimo – per questo per lui è stato pensato prima il corso di italiano e l’esame di terza media, e poi l’inserimento lavorativo».

 

Con ciascuno vengono fatti dei colloqui per capire quale percorso è più adatto. Per i più piccoli si parte con dei laboratori di soft skill, con il supporto dei mediatori, per rileggere la loro storia, quali esperienze di studio o di lavoro abbiano già fatto e quali siano i loro obiettivi. Con i giovani neo maggiorenni il lavoro di progettazione è più a lungo termine: qualcuno ha già dei tirocini lavorativi e vive in appartamenti verso l’autonomia. Yassin è uno di loro, sta finendo le scuole superiori con successo e tra i suoi progetti c’è l’università, vorrebbe studiare ingegneria e lavorare.

 

«Questi giovani da una parte sono ragazzi, con tutte le fragilità e le caratteristiche dell’adolescenza, e per questo ci vogliono degli adulti che stiano loro accanto. Dall’altra hanno obiettivi di vita che sono già adulti: affrontano questo viaggio con l’obiettivo di lavorare, e questo resta il punto fermo che li muove. – concludono le educatrici. – Hanno un altissimo senso di responsabilità nei confronti della loro famiglia: un punto di forza e una competenza da cui partiamo per costruire con loro un percorso di futuro. Alcuni sono più portati a studiare e li aiutiamo a trovare la scuola adatta, per altri invece può essere una frustrazione, in tutti i casi la conoscenza del giovane ci aiuta a prepararli al meglio per un colloquio di lavoro o al percorso migliore per arrivare al loro obiettivo finale».

 

 

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