Storie di ordinaria cooperazione

LUOGO D'INCONTRO

Un servizio di prossimità sociale, organizzato da Cascina Biblioteca, perchè prevenire è meglio che curare!

martedì 30 maggio 2023

“Ero caduta, dovevo fare molte visite, non riuscivo più a muovermi e grazie a voi ho fatto tutti gli esami necessari. Siete stati con me nelle lunghe attese delle visite e mi aiutate sempre a mettere ordine tra tutte le prenotazioni da fare. Spesso siete andati per me dal mio medico di base e grazie a voi abbiamo fatto richiesta per alcuni ausili. Ora mi muovo meglio e sono più indipendente anche grazie a questo” (M., 76 anni)

 

I servizi di prossimità sono interventi rivolti a cittadini residenti in una determinata zona urbana o rurale, o all’interno di stabili, finalizzati a svolgere una funzione di “sensore” dei problemi della popolazione e di prima risposta alle esigenze emergenti all’interno di specifiche comunità.

 

Cascina Biblioteca, da qualche anno, promuove l’attivazione di servizi di prossimità, grazie al progetto “Luogo d’Incontro”, che si occupa di sviluppare pratiche di supporto sociale e di vicinato, costruito con e per la cooperativa di abitanti “Abitare Società Cooperativa”. Un’attività che accompagna i bisogni e i cambiamenti che avvengono all’interno della comunità di riferimento. È un progetto destinato soprattutto ai soci e alle socie che presentano problematiche e fragilità in ambito sociale e assistenziale, ma è anche un punto di riferimento per tutti coloro che hanno necessità di indirizzamento e consulenza sui servizi alla persona del territorio di riferimento, lavorando il più possibile in ottica preventiva.

 

Spesso le persone iniziano ad appoggiarsi al servizio per usufruire di alcune attività di supporto quotidiano, come piccoli accompagnamenti sanitari e aiuto nelle commissioni, ma da questo primo contatto gli operatori sociali raccolgono nuove esigenze da parte dei nuclei familiari, proprio come è successo con B: Nel periodo Covid ho richiesto il vostro intervento per l’impossibilità di uscita per via dell’epidemia. Oggi il Covid non ci minaccia più, ma continuo ad usufruire dell’ottimo servizio.  Lo step successivo sarà quello di riprendere ad uscire un po’, approfittando di persone che possano accompagnarmi a fare la spesa, e contemporaneamente fare quattro chiacchiere insieme.” (B., 85 anni).

 

Gli operatori si occupano, quindi, di conoscere e approfondire le necessità quotidiane delle famiglie, in particolare di persone invalide, anziane e non autosufficienti residenti nei caseggiati e spesso non ancora prese in carico da servizi territoriali, di identificare le risorse presenti e, ove necessario, di attivare collaborazioni a supporto dei bisogni espressi con diversi soggetti e enti attivi sul territorio.

 

Ed è proprio quello che è accaduto con L., una donna che vive sola e che è stata supportata nella fruizione di bonus sociali per agevolarle la quotidianità: Inizialmente sono stata aiutata tramite accompagnamenti sanitari, ma poi ho scoperto che facevate molte altre cose! Mi avete dato aiuto in molte questioni burocratiche, insieme abbiamo fatto la domanda per il contributo affitto, quella per il bonus gas, il bonus taxi e poi mi avete accompagnato al CAF per fare lo Spid e l’Isee. Grazie a voi ho avuto anche lo sconto in bolletta e mi hanno reso dei soldi. (L.,85 anni)

 

O allo stesso modo con M., per la quale sono stati attivate reti di supporto sanitario: “Mi avete messo in contatto con gli infermieri di comunità che come voi mi stanno aiutando e hanno preso in carico la mia situazione!” (M., 76 anni)

 

Il Servizio di prossimità opera in stretta sinergia con i servizi istituzionali e promuove le reti di sostegno naturali. È rivolto ad intercettare precocemente forme diverse di disagio, avvicinandosi alla persona direttamente nel luogo dove abitualmente vive, monitorando l’andamento di particolari situazioni e attivando relazioni d’aiuto da mantenere e valorizzare nel tempo. Anche le reti di vicinato, le portinerie, i famigliari sono alleati preziosi nel lavoro di prossimità, perché fungono da prime antenne capaci di intercettare nuove forme di disagio, che possono riconoscere la necessità di un supporto esterno professionale e che sono loro stesse risorse fondamentali per la vita delle persone in situazione di fragilità.

 

“Quando vi ho contattato ero molto preoccupato per un imminente intervento. Mia sorella non poteva in nessun modo supportarmi con gli accompagnamenti e nella gestione della mia problematica, ma mi ha consigliato di chiamare voi per farmi aiutare. Mi avete supportato nel gestire tutto e mi avete dato assistenza in ospedale”. (P., 84 anni).

 

Una delle pratiche quotidiane dei professionisti coinvolti riguarda attività di ascolto e di accoglienza per rispondere alle situazioni non prese in carico dai classici servizi di assistenza, o che sono legate a situazioni di disagio e fragilità anche temporanea. Questa pratica permette di conoscere, accogliere e supportare molte persone temporaneamente in difficoltà, come è avvenuto con M.: “Sono una ragazza di 31 anni che abita nelle case della Cooperativa abitare. Nel gennaio del 2023 ho avuto un incidente che mi è costato il posto di lavoro. Ho quindi avuto problemi finanziari. Nelle bacheche elettroniche nell’androne di casa, ho potuto leggere dell’esistenza dello sportello d’ascolto e d’aiuto. Così sono entrata in contatto con Andrea. È stato molto disponibile nei miei confronti, indirizzandomi sulle possibilità che avevo per risolvere la mia situazione. Infatti, mi ha messo al corrente delle varie posizioni lavorative aperte in quel momento e ha fatto da tramite per comunicare la mia situazione all’amministrazione di Abitare”. (M., 31 anni)

 

Ogni anno, all’interno del servizio, gli operatori si interrogano sui cambiamenti necessari da apportare per poter rispondere al meglio alle nuove e consolidate necessità. Per fare questo è sempre necessario interpellare anche i fruitori del servizio, che possono dare consigli a partire dalla propria esperienza. Ecco altre testimonianze:

“Sono soddisfatta, senza di voi sarebbe stato tutto molto più difficile. Mi piacerebbe che ci fosse più tempo anche solo per tenere compagnia alle persone. Conosco molte persone che avrebbero bisogno di voi e vivono sole come me ma so che non chiedono aiuto e non capisco perché. Io sono contenta di avervi contattato.” (M., 76 anni)

“Credo che il servizio sia necessario per poter dare supporto alle persone in situazione di fragilità, che hanno bisogno di essere ascoltate capite e riabilitate. Penso che le risorse spese per questo progetto siano molto preziose.” (M., 31 anni)

 “Vi sono riconoscente a vita per tutta l’assistenza materiale e soprattutto morale di cui avevo bisogno in quei momenti di solitudine. La vostra grande disponibilità è stata sorprendente.” (P., 84 anni)

 Il racconto di chi ha usufruito del servizio è importante per comprendere qual è il bisogno effettivo delle persone, quali sono i risultati ottenuti e come poter migliorare per rendere queste attività di supporto ancora più tangibili e conosciute da chi vive in condizioni di fragilità.

 

Articolo ripreso dal sito di Cascina Biblioteca

Resta informato