Storie di ordinaria cooperazione

I MIEI (PRIMI) 25 ANNI

Un traguardo significativo per il Consorzio Farsi Prossimo, realtà pilastro del welfare milanese e lombardo, che ha da pochi giorni compiuto 25 anni.

giovedì 8 febbraio 2024

Costituito alla fine del 1998 per riunire e mettere a sistema i tanti servizi e le cooperative nate da Caritas Ambrosiana, il Consorzio Farsi Prossimo è composto oggi da 13 cooperative sociali che lavorano nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Varese e Como a favore delle persone che vivono un disagio sociale: famiglie e persone in difficoltà, anziani, stranieri e rifugiati, minori stranieri soli, persone con disabilità fisica e psichica.

 

Il 25esimo anniversario è stato celebrato lo scorso 30 gennaio, con uno spettacolo all'Auditorium San Fedele di via Hoepli a Milano, offerto e dedicato a tutti i lavoratori, soci, collaboratori e volontari di CFP e delle cooperative: la scelta del monologo “Sei donne che hanno cambiato il mondo” di Gabriella Greison, fisica, scrittrice e attrice, ha voluto simboleggiare l'impronta che, spesso silenziosamente, anche gli operatori delle cooperative di Consorzio Farsi Prossimo lasciano quotidianamente nella vita delle persone aiutate nei molti servizi in cui lavorano..

 

Per l'occasione, il presidente di CFP Giovanni Lucchini ha introdotto la serata con queste parole: «Consorzio è avere la stessa sorte. Siamo in tanti, tante persone, realtà, imprese economiche che lavorano in un territorio ampio e complesso, ma tutti con lo stesso obiettivo: rispondere ai bisogni di chi vive delle fragilità».

 

«Voi siete l'avamposto più organizzato e competente della missione che persegue Caritas – sono state invece le parole di incoraggiamento di Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana. – Il Consorzio, le cooperative, oltre alle fondazioni che ci affiancano sono gli strumenti concreti di Caritas Ambrosiana che danno risposte organizzate non solo per stare accanto e aiutare chi fa fatica, ma lavorano anche per rimuovere le cause delle difficoltà, perché le cose cambino non solo per le singole persone, ma per tutta la società civile».

 

 

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