Stare lontani però non è facile e sin dal suo ingresso nel circuito di accoglienza ha manifestato ansia e malessere, legati soprattutto alla difficile situazione dei suoi cari in Egitto. Questo stato d’animo invalidante, insieme al basso livello di scolarizzazione, hanno reso difficile l’apprendimento della lingua italiana, requisito necessario a qualsiasi percorso di inserimento nel mondo del lavoro. Dopo mesi di frustrazione e rabbia al compimento dei diciotto anni ha deciso di uscire dalla comunità ed iniziare a lavorare, in nero, nell’edilizia. Dopo qualche mese di lavoro sottopagato e irregolare, si è ritrovato per strada.
Grazie all’aiuto della sua assistente sociale, nell’ottobre 2024 il ragazzo è stato inserito in uno degli “appartamenti potenziati per la semi autonomia” del Progetto “Fr-Agile!” curato dalla cooperativa Farsi Prossimo. Appartamenti dove i ragazzi sono sostenuti nell’ultimo tratto del loro cammino verso la vita adulta da un’equipe “rinforzata”, sia nei numeri che nelle risorse che nelle competenze multidisciplinari.
Insieme a lui si è definito un progetto individualizzato molto articolato.
Nell’attesa di attivare un tirocinio extracurricolare più in linea con le sue competenze e che gli potesse lasciare un tempo sufficiente per continuare a studiare l’italiano, Fawzi ha iniziato a lavorare con un contratto regolare come muratore; ha partecipato c/o AFOL a un ciclo di incontri con una mediatrice linguistica, per meglio comprendere la complessità del mercato del lavoro e il Caf di zona gli ha fornito le competenze utili per leggere e comprendere i contratti di lavoro.
Nel frattempo è stato attivato un percorso personalizzato di italiano, dove la dimensione uno ad uno crea un clima di maggiore tranquillità soprattutto per lui che, non essendo mai andato a scuola nel suo Paese di origine, non era abituato a seguire una lezione di gruppo e a studiare in autonomia. Per questo motivo l’equipe educativa ha deciso di investire parte delle risorse disponibili in lezioni private a domicilio tramite la Cooperativa Il Cubo. Questa modalità di insegnamento sta risultando quella più adatta al profilo del ragazzo e Fawzi sta imparando l’italiano!
Gli operatori poi, gli hanno proposto l’iscrizione a un corso di Boxe due volte alla settimana in una palestra che si trova sul medesimo territorio dove il ragazzo abita, per godere di uno spazio dove poter dare sfogo alla rabbia ed alla frustrazione di non poter aiutare ancora la famiglia come vorrebbe.
Quando si concede dei momenti per sé riesce a mettere tra parentesi la sua angoscia e dimostra una maggiore capacità di pianificazione. Infine il ragazzo ha anche accettato di iniziare un percorso di supporto psicologico con il Centro Penc, che lavora con il supporto di mediatori.
Siamo a metà strada e Fawzi ce la sta mettendo tutta!
* articolo ripreso dal sito Percorsiconibambini.it