Ginnastica 4.0: è il nome di un'iniziativa promossa dalla Clap - Cooperativa sociale di San Martino Siccomario - in collaborazione con la Società Ginnastica Pavese (SGP). Questo progetto ha permesso a bambini, ragazzi e adulti con disabilità intellettiva e relazionale di vivere l'esperienza dello sport in un contesto inclusivo e rispettoso dei tempi e dei bisogni di ciascuno.
L'innovazione principale, come spiegato dalla presidente della Clap, Guendalina Rulli, risiede nell'essersi rivolti a chi, nella maggior parte dei casi, non ha nemmeno accesso alla palestra. Spesso, infatti, il discorso sull'inclusione sportiva si concentra sulle disabilità motorie, trascurando coloro che convivono con disturbi come l'autismo o la sindrome di Down. Il progetto ha voluto superare proprio queste barriere.
L'obiettivo fin dall'inizio era chiaro: individuare le modifiche necessarie per rendere l'attività sportiva più accessibile a chi ha una diagnosi di disturbo del neurosviluppo. Ciò si realizza favorendo l'integrazione in un gruppo attraverso esercizi motivanti sia dal punto di vista motorio che relazionale.
Fondamentale per il successo del progetto è la sinergia tra le competenze della SGP e quelle specifiche degli operatori della Clap. Servono istruttori altamente formati, capaci di unire la conoscenza sportiva alla capacità di comunicare efficacemente con questi bambini e ragazzi.
I giovani coinvolti nel progetto pilota vengono seguiti settimanalmente in palestra. Attraverso attività pensate su misura, si è osservato un miglioramento significativo in aree chiave dello sviluppo, dall'attenzione alla partecipazione, dal senso di auto-efficacia alla capacità di accettare la presenza di normodotati e istruttori.
Un aspetto cruciale è che i corsi sono completamente gratuiti per le famiglie, grazie al sostegno di enti come Kiwanis Club Pavia, la Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia e l'APS Fare Bene.
Ma "Ginnastica 4.0" non si limita alla palestra: per favorire la socializzazione e rafforzare la rete tra famiglie e operatori, sono state organizzate anche uscite per merende e pranzi insieme. Questi momenti conviviali sono pensati per condividere esperienze, progressi e nuove consapevolezze.
Questo progetto rappresenta un piccolo grande esempio di come lo sport, quando pensato con intelligenza, possa diventare davvero strumento di cambiamento per tutti, anche per chi finora "si sentiva escluso".