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IL MONDO CHE VORREI

Lo scorso 6 maggio a Monza si è tenuto l'evento CooPeer 2025, promosso dal Comitato di Monza e Brianza, dedicato alla promozione della cultura cooperativa nelle scuole. Quest'anno i ragazzi hanno lavorato sul tema dell'Intergenerazionalità.

 

venerdì 16 maggio 2025

"Cari nipoti, siamo qui insieme e, anche se abbiamo quasi tutti meno di 20 anni, stiamo già pensando a voi e al mondo che vorremmo lasciarvi". Con queste parole si apre l’immaginaria lettera che alcuni studenti dell’Istituto Mosè Bianchi di Monza e dell’Elsa Morante di Limbiate rivolgono agli ipotetici nipoti in un immaginario scenario del futuro.

 

E’ accaduto durante l’evento promosso dal Comitato di Monza e Brianza di Confcooperative svoltosi il 6 maggio all’Urban Center di Monza. Protagonisti i ragazzi delle scuole che si sono divisi in cinque gruppi/laboratori per scrivere insieme la lettera immaginaria dove oltre a descrivere il mondo come loro lo vedono nel nostro presente, hanno rappresentato idee sul futuro, meglio desideri di un mondo migliore.

 

Ecco quanto è emerso.

 

Il mondo che stiamo vivendo, noi oggi, scrivono gli studenti, possiamo presentarvelo con queste parole: INSTABILITA', PREGIUDIZI, CAMBIAMENTO, CAOS, TECNOLOGIA, CONFLITTI, AMICI, CRISI, CONTRASTI. Noi, scrivono i ragazzi, abbiamo davanti ancora scelte molto importanti da fare e cercheremo di agire per il meglio. Gli obiettivi che ci diamo per i prossimi anni:

  • imparare ad apprezzare, non creare pregiudizi, più rispetto per sé stessi e per gli altri, istruzione più accessibile, uso più consapevole dei social (Gruppo 1.
  • approfittare delle opportunità, essere persone migliori, crearsi una famiglia, lavorare per realizzarsi, vivere le esperienze (Gruppo 2)

 

  • soldi, gentilezza, sicurezza, rispetto, solidarietà, socievolezza, libertà, eredità, piacere, amicizie nuove (Gruppo 3)
  • avere un lavoro, arrivare al diploma e finire le superiori, avere una famiglia, sposarsi, aiutare i bisognosi, no alle guerre, ridurre l’inquinamento e le disuguaglianze (Gruppo 4)
  • crescere intelligentemente, crescere economicamente, vivere all’estero (Gruppo 5)

 

"Tutto questo per potervi lasciare un mondo che voi potrete presentare ai vostri nipoti con queste parole: rispetto, creatività, senso civico, possibilità, no pregiudizi, non violento, egualitaristico, non inquinato, governato da persone che abbiano a cuore il bene della comunità".

 

 

CooPeer è giunto alla sua decima edizione ed è un progetto voluto dal Comitato di Monza e Brianza di Confcooperative, realizzato in collaborazione con alcune cooperative socie della confederazione. “E’ un progetto – spiega Tommaso Santagostino della Cooperativa Fucina - che si rivolge alle scuole. Presenta e promuove il mondo della cooperazione, i suoi valori, ma soprattutto offre un’occasione agli studenti di “guardarsi” dentro con sincerità, per scoprire insieme i propri desideri, pur senza dimenticarsi dell'esistenza degli altri e della necessita' di vivere e fare insieme per il futuro.

 

Per questi motivi “da anni - aggiunge Monica Pozzoli della Cooperativa Betania – entra nelle classi promuovendo il protagonismo giovanile e i valori della cooperazione. Quest'anno è stata l'intergenerazionalità al centro del lavoro dei ragazzi e delle ragazze coinvolte. Abbiamo stimolato loro nel viaggio metaforico tra passato e futuro a partire dalle considerazioni sul presente. Solo insieme con responsabilità e collaborazione si può costruire un mondo migliore.

 

Marco Meregalli, coordinatore del Comitato, nel suo intervento di benvenuto ha voluto sottolineare come CooPeer rappresenti un momento importante di questo percorso. Un bella occasione per i giovani di presentare le loro idee, le loro visioni. Ha dunque ringraziato gli enti e le istituzioni che hanno favorito e collaborato alla buona riuscita dell’evento.

 

CooPeer trova il sostegno di BCC Valle del Lambro, BCC di Carate Brianza, Consorzio Comunità Brianza e Consorzio CCL con i patrocini della Provincia di Monza e della Brianza, del Comune di Monza, e da Confcooperative Cultura, Turismo e Sport Lombardia.

 

Un incontro che si inserisce nell’ambito dell’Anno internazionale delle cooperative, proclamato dall’ONU perché grazie alla loro azione "Le cooperative costruiscono un mondo migliore". L’ONU, con questo riconoscimento, conferma la capacità unica delle cooperative di promuovere una crescita inclusiva e rafforzare la resilienza della comunità. Media partner dell’evento: Il Dialogo di Monza – La provocazione del bene.

 

Dopo gli interventi degli studenti la parola è passata ai rappresentanti delle istituzioni. Interventi non di circostanza o di semplici saluti. Le istituzioni hanno dialogato con gli studenti.

 

Cherubina Bertola, presidente del Consiglio Comunale di Monza, ha sottolineato come il Terzo Settore è quello delle cooperative, dell’associazionismo, del volontariato che non deve mai immaginarsi e farsi immaginare come un settore terzo: questa semplice trasposizione dell’ordine dei fattori già dice che a volte, da parte delle istituzioni pubbliche, un po’ la tentazione di considerare il Terzo Settore un settore terzo, è una tentazione da tenere sotto controllo. Un settore terzo può essere considerato un settore di risulta, una parte della società di risulta, ma può anche essere inteso come un settore neutro, che non sta da nessuna parte, quando uno fa il terzo vuol dire che non si mette né di qua né di là, e anche questa accettazione non mi piace, il Terzo Settore non può essere un settore terzo. Possiamo continuare il gioco con le parole analizzando il titolo dell’evento. CooPeer si compone di un “co” e di un “per”. “co” vuol dire insieme: chi fa cooperazione lavora insieme, opera insieme. “Per” è un gioco, perché la radice è operare, ed è quel “per” che si può dare motivo al “peer”, perché lavorare insieme non basta se non hai il “per”. Il “per” introduce il complemento di causa, ma anche il complemento di fine, quindi lavorare insieme per un motivo, ma anche lavorare insieme per chi, per cosa. Le lettere che voi avete scritto ai vostri nipoti sono per me come i messaggi che si mandano nello spazio. Se alla vostra età mi fosse stata data questa opportunità, forse anch’io avrei fatto lo sforzo che avete fatto voi e forse anch’io avrei condiviso tante delle parole che avete usato per fotografare la situazione del vostro oggi, la situazione del mio oggi, quando avevo la vostra età non era molto diversa, ma avevamo la fiducia nel futuro, sapevamo che un futuro c’era. E gli obbiettivi che avete espresso sono nella scelta di un futuro diverso dall’oggi.

 

Francesco Cirillo, consigliere provinciale delegato e rappresentante della provincia di Monza e Brianza, nel ringraziare gli studenti per lo stimolo a riflettere su dei punti molto importanti, sul confronto generazionale su cui noi che dovremmo essere adulti non troppo spesso ci soffermiamo a capire quali siano le vostre esigenze, quali siano le vostre aspettative per il futuro. Certamente quello che mi ha colpito è il fatto che voi viviate e vediate il mondo in cui tutti noi viviamo con un senso di incertezza, con un senso di continua e progressiva mutevolezza: sicuramente avete descritto un mondo che ha più ombre che luci, quindi da questo punto di vista ritengo che la mia, la nostra generazione in qualcosa sicuramente abbia fallito e di questo dobbiamo prenderne atto e prenderci la responsabilità. Mi hanno colpito le vostre aspettative per un mondo migliore, la necessità della gentilezza, la gentilezza è un concetto molto importante che rappresenta il fatto di avere rapporti umani migliori e rapporti umani che si determinano in una maniera assolutamente più gentile. Mi ha colpito ancora la voglia e l’esigenza di creare la famiglia, tenevo che questo fosse un concetto per taluni superato. Ovviamente il mondo che voi desiderate è un mondo in cui ci sia uguaglianza, in cui le discriminazioni vengano meno e in cui l’attenzione all’ambiente sicuramente emerga rispetto a questo periodo in cui viviamo tra una lotta e l’altra, però l’attenzione all’ambiente non ha quell’interesse, quell’attenzione che probabilmente dovrebbe avere. Io mi auguro e vi auguro che riusciate in questo progetto, in questo obiettivo in cui sicuramente noi abbiamo fallito.

 

Lea Saporetti, Capo di gabinetto della Prefettura di Monza e della Brianza, ha iniziato il suo intervento citando la Costituzione. Il tema della cooperazione, dell’unione, della condivisione è il tema centrale della Costituzione, nell’articolo 2, garantisce i diritti inviolabili della persona. L’espressione cooperazione è l’espressione stessa del dialogo democratico e del dialogo costituzionale, quindi io invito i ragazzi a perseguire in questa attività sia come studenti ma anche come cittadini non soltanto di oggi ma come cittadini più adulti del domani. Che cosa ha colpito dei vostri lavori? Il valore dell’uguaglianza, della libertà, che ovviamente hanno fondato gran parte della nostra storia, quindi del nostro testo costituzionale, e che mi fa molto piacere che costituiscono il seme che è stato piantato anche nei nuovi cittadini. Io ho vissuto in tanti posti, ho vissuto a Bari, ho vissuto a Rimini, ho vissuto a Roma, e devo dire che il Terzo Settore, come l’ho conosciuto qui non ha uguali. Questo territorio penso che non abbia altri paragoni, nel senso che è molto vivo e molto sentito il tema della cooperazione sotto tanti punti livelli e una cooperazione anche in raccordo con le istituzioni. È una cosa di cui vado molto fiera, di cui la Prefettura va molto fiera, perché ci sono tanti tavoli, istituti dalla Prefettura in cui il Terzo Settore è presente ed attivo. Sicuramente emerge anche un pochino di disillusione per il futuro, io invito a non averla, so che può essere difficile, però voi siete la generazione delle grandi possibilità, la generazione del futuro, perché non nel senso veramente temporale, ma siete stati cresciuti a pane e tecnologia, quindi nelle vostre mani ci sono infinite possibilità, sta a voi decidere come utilizzarle e quindi utilizzarle nel senso più responsabile possibile. Vi invito a scoprire e a ri-appropriarvi di una dimensione sociale in termini fisici, quindi uscire dalle piazze virtuali e popolare le piazze fisiche. La sfida per voi sarà quella di avere a cuore il benessere e il benessere sociale, quindi un principio di uguaglianza per tutti.

 

Carmela Melone, dell’Ufficio Scolastico della Provincia di Monza e Brianza, ha evidenziato come i lavori dei ragazzi ci hanno restituito una realtà che deve assolutamente farci riflettere sull’attività della cooperazione e del Terzo Settore, che non è terzo appunto, ma anzi soprattutto in questa provincia è un quid, è un quid ulteriore per la scuola, è un quid di valore. È un percorso quindi questo che si pone a metà strada tra i nostri PCTO, che è il primo passo degli studenti verso il mondo del lavoro, ed un’altra proposta progettuale che sta andando tantissimo in questo periodo che il nostro ministero propone, che è il Service to Learning, appunto l’apprendimento attraverso il fare in società. Quindi questo progetto è stato lungimirante, perché noi partiremo a settembre con il Service to Learning a livello nazionale, quindi regionale, poi a cascata territoriale. Anche io mi sono posta la domanda del mondo che vorrei, e ritornando alla Costituzione: il mondo che vorrei è quello descritto dall’articolo 3 della Costituzione dove si parla di dignità della persona, di dignità sociale, e di pari dignità sociale. La cooperazione lavora in questo senso, nell’affermare i principi di 

solidarietà e di dignità sociale senza nessun tipo di distinzione. Uguaglianza, pari dignità sociali e libertà sono i capisaldi della nostra democrazia.

 

Nicoletta Piccirillo, vicepresidente di Confcooperative Milano e Navigli e presidente di Confcooperative Habitat della Lombardia, ha ricordato come la cooperazione nasce per rispondere ai bisogni. I settori in cui opera la cooperazione sono vari, riprendono tantissime se non tutte le categorie anche imprenditoriali, perché la cooperazione non è solo Terzo Settore. Risposte da dare insieme. Perché insieme? Papa Francesco quando ci ha incontrato a Roma ha detto che in cooperativa uno più uno fa tre! Questo fa capire che il lavorare insieme moltiplica il valore. L’individualismo non c’è. Io faccio fatica a capire le piazze digitali e le piazze virtuali. Per esempio sono stata molto colpita a un evento di Confcooperative dove un sociologo diceva che la vendita dei motorini negli ultimi dieci anni è calata del 50%. Perché quando io avevo 16 anni usavo il motorino per incontrarmi con gli amici. Adesso gli amici non escono neanche di casa per incontrarsi. “Pregiudizio” è una parola che è venuta fuori in tutti i gruppi. I pregiudizi sono tanti, ma i giovani spesso non ne parlano, tanti giovani pensano ai social. L’utilizzo per esempio intelligente dei social è stata un’altra cosa che mi ha colpito molto. Facciamo sapere di quanto detto oggi, perché spesso la cooperazione pecca sulla comunicazione. Invece bisogna proprio uscire e dire quanto i giovani ci hanno comunicato oggi. Sicuramente possono fare tantissimo. Quindi l’invito è di parlare alle scuole di cooperazione, da subito, perché spesso si cresce con i pregiudizi sulla cooperazione, non è una cosa positiva. Quindi, benvenga il fatto che se ne parli, che si capisca veramente cosa può fare la cooperazione e cosa si può fare insieme, e che la cooperazione è ovunque e offre tante risposte. L’invito, adesso, è di non lasciare cadere l’entusiasmo di questa iniziativa, anzi forse questo è proprio una tappa importante da cui riprendere il cammino.

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