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SOSTENIBILITA' AMBIENTALE E COOPERATIVE

L'ultimo rapporto del Centro Sttudi di Fondosviluppo illustra i dati emersi dalle risposte fornite da un panel di cooperative sui temi della sostenibilità ambientale.

giovedì 11 settembre 2025

Il recente report "Sostenibilità ambientale e cooperative" di Fondosviluppo offre un quadro dettagliato degli sforzi dell'Italia e del settore cooperativo verso un'economia più verde, evidenziando progressi significativi, ma anche persistenti sfide e differenze nella percezione e nell'attuazione delle pratiche sostenibili.

 

Andamento delle Emissioni e Uso di Fonti Rinnovabili
Nel 2023, le emissioni di CO2 e altri gas climalteranti in Italia si sono attestate a 6,8 tonnellate per abitante, registrando una flessione del -4,2% rispetto al 2022. Questa riduzione è attribuibile principalmente al minor impatto del settore energetico (-22,2%) grazie alla contrazione della produzione elettrica complessiva e al maggiore ricorso a fonti rinnovabili. Anche le industrie manifatturiere (-3,8%) e il riscaldamento domestico (-9,3%) hanno contribuito significativamente. La tendenza alla flessione si conferma nel medio-lungo periodo (2008-2023), con un calo medio annuo del -2,6%.

Un fattore chiave è stato l'incremento della quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, che nel 2023 ha raggiunto il 39,6% del totale dei consumi interni lordi in Italia, un aumento di +6,2 punti percentuali rispetto al 2022.  

 

Riciclo dei Materiali: Un Primato Europeo con Margini di Miglioramento
Nel 2023, la quota di materiali riciclati impiegati dall'industria italiana ha raggiunto il 20,8%, nettamente superiore alla media dell'Unione Europea (11,8%). L'Italia vanta il tasso di riciclo più elevato tra i Paesi europei per i rifiuti speciali, pari al 72,2%. Anche il riciclo degli imballaggi è elevato (75,3% nel 2023), superando gli obiettivi europei. Tuttavia, il tasso di riciclo dei rifiuti urbani si ferma al 49,2%, al di sotto dei target UE fissati per il 2025 (55%). Permangono criticità nel settore tessile, legate alla carenza di impianti di trattamento e alla mancata attivazione di un sistema nazionale di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR).

 

La Percezione dei Cittadini e i Comportamenti Eco-compatibili
I cambiamenti climatici rimangono la principale preoccupazione ambientale per il 58,1% dei cittadini italiani nel 2024, seguiti dall'inquinamento dell'aria (51,9%). Si osservano differenze territoriali: il Nord è più sensibile ai cambiamenti climatici e all'inquinamento delle acque, mentre Centro e Mezzogiorno sono più preoccupati per la gestione dei rifiuti e l'inquinamento del suolo.

Per quanto riguarda i comportamenti, nel 2024 i cittadini mostrano particolare attenzione alla riduzione dello spreco di energia (71,4%) e acqua (68,8%). L'acquisto di beni alimentari di maggiore qualità e a chilometro zero è anch'esso rilevante. Si evidenziano differenze per età e genere: i giovani mostrano meno attenzione ai gesti quotidiani rispetto agli over 55, e le donne risultano mediamente più attente degli uomini nei comportamenti sostenibili, in particolare negli acquisti consapevoli.

 

L'Impegno delle Cooperative nella Sostenibilità
Nel 2024, quasi nove cooperative su dieci (l'88,4% del totale) hanno intrapreso almeno un'iniziativa legata alla sostenibilità, un dato in costante crescita dal 2019. Tra le iniziative più comuni, il risparmio energetico e la riduzione dei consumi (46,9%) spiccano, seguiti dai percorsi formativi interni (28,8%), l'acquisto di materiali a minore impatto (26,7%), l'eco-innovazione (20,2%) e il riciclo/riuso dei materiali (17%).
Il settore agroalimentare, considerato "energivoro", mostra la maggiore vocazione a limitare i consumi energetici (64% delle cooperative) e a promuovere la formazione sulla sostenibilità (34%). Le cooperative di consumo e distribuzione si distinguono per investimenti in tecnologie rispettose dell'ambiente (42%) e iniziative di riciclo e riuso (25%). Le cooperative sociali e sanitarie, invece, eccellono nell'acquisto e utilizzo di materiali a minore impatto (30%).

Le grandi imprese cooperative mostrano una maggiore propensione a intraprendere progetti di sviluppo sostenibile rispetto alle PMI in quasi tutti gli ambiti, come il risparmio energetico (50% vs 47% delle PMI) e la formazione (45% vs 27% delle PMI).

 

Percezione di Costi e Benefici e Ostacoli
Permane una significativa polarizzazione nella valutazione dei cooperatori rispetto all'impatto delle iniziative di sviluppo sostenibile. Nel maggio/giugno 2025, il 38,8% dei cooperatori valuta le iniziative come opportunità solo se supportate da finanziamenti, agevolazioni fiscali o contributi in conto capitale. Inoltre, il 30,2% percepisce ancora gli investimenti in sostenibilità come maggiori oneri e spese. Solo il 29,4% li vede come fonte di maggiore competitività e valore aggiunto, e il 20,8% intravede minori oneri e spese future per energia e materiali. Le grandi imprese hanno una maggiore consapevolezza dei benefici diretti e indiretti rispetto ai costi, con il 38% che ritiene che gli investimenti in sostenibilità aumentino la competitività.

Diversi fattori ostacolano la realizzazione di iniziative sostenibili. Nel maggio/giugno 2025, il 40,4% dei cooperatori ha segnalato il peso della burocrazia e la complessità normativa, mentre il 33,7% indica la complessità delle iniziative e i costi elevati. Altri ostacoli includono l'assenza di un budget dedicato (25,1%) e la carenza di risorse umane qualificate (15,9%).
Le criticità si concentrano nei settori ad alta intensità di investimento, come industria e costruzioni. La burocrazia e la complessità normativa pesano maggiormente al Nord (42%) e nelle PMI (41%). La carenza di risorse umane qualificate è più elevata al Nord (17%). L'assenza di budget dedicato è più sentita al Centro (33%).

 

 

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