Questa importante celebrazione ha messo al centro della riflessione la dignità intrinseca del lavoro, ribadendo la sua centralità per la dignità umana. L'evento mirava a promuovere condizioni affinché il lavoro non sia causa di esclusione o marginalizzazione, ma piuttosto un veicolo essenziale di speranza e fioritura umana e sociale.
La giornata si è sviluppata attraverso una celebrazione liturgica e un successivo incontro-dibattito. Questo momento di confronto ha visto la partecipazione di diversi attori del mondo del lavoro, tra cui datori di lavoro, lavoratori e rappresentanti istituzionali.
Ad aprire il lavori din Franco Tassone, direttore della Caritas di Pavia, che ha ricordato come il lavoro non sia solo un mezzo per avere un reddito, ma il riconoscimento della dignità di ogni persona. Dare lavoro significa assicurare il futuro.
Anche Confcooperative Milano e dei Navigli, rappresentata Lara Sissinio, è intervenuta tra le presenze istituzionali, sottolineando la necessità di ricostruire il futuro partendo dal lavoro come strumento contro la marginalità sociale, con una attenzione particolare a chi vive situazioni di fragilità.
Tra gli altri relatori, Monsignor Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia, ha sottolineato con forza la dottrina sociale cristiana sul lavoro, affermando che "un lavoro degno è la prima forma di carità e fratellanza sociale". La riflessione si è estesa agli aspetti etici del lavoro, considerati fondamentali per rigenerare la speranza che, partendo da un lavoro degno, si diffonde.
La Festa del Lavoro a Pavia si conferma così un appuntamento cruciale per riaffermare i valori legati all'attività lavorativa e il suo ruolo nella costruzione di una società più equa e solidale.