Il 7° Rapporto dell'Osservatorio Long Term Care (OLTC), a cura di Giovanni Fosti, Elisabetta Notarnicola ed Eleonora Perobelli, si concentra sul tema cruciale delle interdipendenze nel settore socio-sanitario italiano, evidenziando come l'invecchiamento della popolazione e la crescente pressione sui sistemi di welfare rendano indispensabile una collaborazione e integrazione più profonda tra gli attori.
Un Quadro in Costante Evoluzione e Frammentazione
La fotografia del settore Long Term Care (LTC) in Italia al 2023 rivela un fabbisogno di servizi per la non autosufficienza inesorabilmente in aumento. Tuttavia, il welfare pubblico riesce a coprire solo una quota minoritaria di questo bisogno, spesso tramite servizi come l'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), la cui effettiva capacità di presa in carico rimane controversa. L'offerta più capillare per il supporto agli anziani rimane il "badantato" informale, sebbene con i suoi limiti e implicazioni. Questo scenario evidenzia una notevole parzialità e frammentazione del sistema.
Le RSA al Centro del Dibattito
Il Rapporto pone le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) al centro dell'analisi, considerandole snodi cruciali del sistema. Le RSA si trovano in una fase di profonda trasformazione: da "case di riposo" sono diventate luoghi che accolgono anziani sempre più fragili, con pluripatologie, disturbi cognitivi (quasi la metà dei nuovi ingressi presenta disturbi cognitivi certificati o rilevati) e bisogni assistenziali complessi, spesso orientati alla gestione del fine vita. Nonostante questa crescente "sanitarizzazione", le regole pubbliche e i meccanismi di governo non sempre tengono conto di questa evoluzione, creando un disallineamento che rende il loro ruolo ancora più faticoso. I gestori percepiscono le RSA come un punto di riferimento indispensabile per le famiglie e come "piattaforme" o "centri servizi" capaci di facilitare l'integrazione e la creazione di connessioni sul territorio. Tuttavia, questa visione si scontra con una sostenibilità futura incerta e una crisi delle professioni di cura.
Le Interdipendenze: Spesso Non Riconosciute, Raramente Gestite
Il concetto di interdipendenza, ovvero il rapporto di reciproca dipendenza tra soggetti, è fondamentale in questo contesto. Il Rapporto evidenzia come le interdipendenze si manifestino a più livelli: nelle regole che governano il settore, nel processo di presa in carico degli anziani (dalla valutazione del bisogno all'attivazione dei servizi), e nell'erogazione quotidiana dell'assistenza. Dall'indagine condotta su 106 RSA emerge che, sebbene le interdipendenze con attori come i Medici di Medicina Generale (MMG), le Aziende Sanitarie e i Servizi Sociali Comunali siano costanti nelle fasi di valutazione e accesso, prevale una specializzazione e rigida attribuzione di ruoli. Spesso non esistono meccanismi strutturati di coordinamento e integrazione. La definizione dei Piani Assistenziali Individuali (PAI), ad esempio, vede spesso le RSA operare in autonomia, con un'assenza di raccordo con i soggetti pubblici. Questa mancanza di gestione consapevole delle interdipendenze si traduce in inefficienze, duplicazioni e percorsi di cura discontinui per gli anziani.
Verso un Governo Proattivo delle Interdipendenze: Lezioni dai Casi Studio
Nonostante le criticità, il Rapporto illustra quattro casi studio che dimostrano come la gestione efficace delle interdipendenze sia un fattore strategico e generatore di valore. Questi esempi rivelano che le iniziative di successo nascono spesso da spinte interne alle organizzazioni (es. necessità di ottimizzazione risorse, strategia aziendale) piuttosto che da mere imposizioni normative. I benefici includono un miglioramento della risposta ai bisogni, della qualità dei servizi e della gestione delle risorse umane. L'integrazione, a livello "meso" (tra organizzazioni) e "verticale" (tra settori diversi), si realizza sia sul piano funzionale (pratiche operative) che normativo (condivisione di valori e obiettivi strategici). Elementi informali, come i rapporti tra professionisti, si affiancano a dispositivi formali (protocolli, piattaforme digitali) per un coordinamento efficace.
Implicazioni per Gestori e Policy Maker
Il Rapporto suggerisce chiare indicazioni per il futuro del settore:
- Per i Gestori e Provider di Servizi: È fondamentale assumere un ruolo proattivo nella gestione delle interdipendenze, ricercando l'allineamento strategico con i partner. Devono valorizzare e favorire le relazioni tra professionisti, sviluppare competenze specifiche per la collaborazione intersettoriale e costruire una solida reputazione sul territorio.
- Per i Policy Maker: È cruciale sviluppare un quadro normativo "abilitante" che riduca gli oneri burocratici e favorisca l'integrazione. Devono promuovere l'integrazione a livello di sistema, incentivare l'adozione di strumenti informativi condivisi e ripensare i modelli di finanziamento per premiare le collaborazioni interservizi, superando la logica dei "silos" settoriali.
In sintesi, il 7° Rapporto OLTC conclude che il governo delle interdipendenze, sebbene complesso, è una sfida necessaria per trasformare le criticità del settore in opportunità di innovazione, creando un sistema LTC più efficiente, efficace e sostenibile, capace di rispondere proattivamente ai bisogni di una popolazione anziana in crescita.