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IL RAPPORTO BES

Istat offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori suddivisi in 12 domini.

martedì 23 aprile 2024

Nel contesto nazionale, l’osservazione dell’andamento di ciascun indicatore nell’ultimo anno disponibile (il 2023 per oltre la metà delle misure) rispetto all’anno precedente offre una lettura di sintesi utile a cogliere l’evoluzione complessiva del benessere.  


Nel complesso si delinea un miglioramento in poco più della metà dei 129 indicatori Bes per cui è possibile il confronto con l’anno precedente, il 28,7% degli indicatori è su livelli peggiori e il 17,8% risulta stabile. Una quota analoga o maggiore di indicatori in miglioramento si ritrova in quasi tutti i domini con l’eccezione di Ambiente (4 indicatori su 16) e Sicurezza (2 su 7).

 

Nel dominio Sicurezza 5 dei 7 indicatori sono in peggioramento nell’ultimo anno: sono gli indicatori sui reati predatori e la percezione del rischio di criminalità nella zona in cui si vive.

Nel dominio Ambiente quasi la metà degli indicatori sono peggiorati nell’ultimo anno (7 su 16) e si tratta di alcuni indicatori di percezione soggettiva ma anche delle misure sulla qualità dell’aria e sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Un discorso a parte meritano gli indicatori meteo climatici, perché il periodo climatico di riferimento per il confronto è il 1981-2010. Nel 2023 gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti anche a livello nazionale. Sono stati registrati 42 giorni di caldo intenso (+36 giorni rispetto alla mediana del periodo di riferimento) e prosegue la crescita del numero dei giorni consecutivi senza pioggia, che salgono a 29 (+5,5 giorni rispetto alla mediana del periodo climatico). La lettura per ripartizione territoriale mostra significative differenze.

 

Per molte misure del benessere la valutazione dell’andamento tra il 2019 e l’ultimo anno disponibile4 restituisce un quadro di sintesi sul recupero realizzato (o ancora da realizzare) rispetto al periodo di pandemia. L’andamento non è sempre lineare e talvolta è anche indipendente dagli effetti della pandemia. In alcuni casi si tratta di un peggioramento costante e di più lungo periodo, ad esempio per l’indice di durata dei periodi di caldo e per la percentuale di medici di medicina generale con un numero di assistiti oltre soglia (era del 36,0% nel 2019 e arriva al 47,7% nel 2022).

 

Oltre la metà degli indicatori (67 dei 131 per cui sono presenti dati utili a effettuare i confronti) si trova, nell’ultimo anno disponibile, su livelli migliori rispetto al 2019; il 30,5% degli indicatori si trova invece su un livello peggiore, mentre i restanti 24 indicatori sono stabili sui livelli pre-pandemici (Figura 3). I progressi sono più diffusi nei domini Lavoro e conciliazione dei tempi di vita e Innovazione ricerca e creatività, con almeno il 70% degli indicatori in miglioramento rispetto al 2019. Seguono Politica e istituzioni e Qualità dei servizi, rispettivamente con il 63,6% e il 62,5% degli indicatori su livelli migliori.

 

Tra i domini caratterizzati dall’andamento complessivamente meno favorevole, con un minor numero di indicatori su livelli migliori rispetto al 2019, si trovano Paesaggio e patrimonio culturale, Benessere soggettivo e Relazioni sociali. La quota più bassa di indicatori in miglioramento si osserva nel dominio Paesaggio e patrimonio culturale (2 su 9), che, insieme al dominio Relazioni sociali, presenta anche una percentuale maggiore di indicatori in peggioramento (44,4%).

 

Tra gli indicatori di Benessere soggettivo, solamente la soddisfazione per la vita si trova su valori migliori, mentre gli altri sono sullo stesso livello del 2019. Questo può essere considerato comunque un risultato positivo, che testimonia il recupero anche per quegli indicatori, come ad esempio la soddisfazione per il tempo libero, che avevano subito un crollo nel 2020 a seguito delle restrizioni per contenere i contagi durante la pandemia.

 

In una situazione intermedia si trovano il dominio Istruzione e formazione e il dominio Benessere economico, con la metà degli indicatori su livelli migliori rispetto al 2019, ma con una quota consistente di indicatori ancora su livelli peggiori in entrambi i casi (rispettivamente 5 su 14 e 3 su 8). Per il dominio Salute il 40% degli indicatori, e per il dominio Ambiente il 43%, denotano progressi rispetto al 2019. 

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