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IL POTERE AL SERVIZIO DI POCHI

La disuguaglianza estrema sta pericolosamente diventando la “normalità” che caratterizza le nostra società. Anche in Italia.

Il quadro che emerge dal Rapporto Oxfam 2024 sulla #Disuguaglianza.

lunedì 5 febbraio 2024

Elevate e crescenti disuguaglianze di benessere che si riscontrano in tanti Paesi, tra cui il nostro, rappresentano un tratto tristemente distintivo dell’epoca in cui viviamo. I divari economici e sociali preoccupano i cittadini, alimentano un diffuso sentimento di frustrazione, impotenza e perdita di controllo sul proprio futuro.

 

Non c’è nulla di più erroneo tuttavia del normalizzare le persistenti disparità dell’epoca moderna e del considerarle come un fenomeno casuale ed ineluttabile. Le disuguaglianze sono piuttosto il risultato di scelte (o, talvolta, non-scelte) della politica che hanno prodotto negli ultimi decenni profondi mutamenti nella distribuzione di risorse, dotazioni, opportunità e potere tra gli individui.

 

La dinamica del potere è la principale chiave narrativa di questo rapporto. Ad essere affrontata in primo luogo è la dimensione economica del potere, la cui accresciuta concentrazione - sospinta dal rilassamento delle politiche di tutela della concorrenza e “agevolata” dalla finanziarizzazione dell’economia e dalla sempre più marcata presenza del settore privato nella sfera pubblica – ha incrementato le rendite di posizione, indebolito il potere contrattuale dei lavoratori, soprattutto quelli meno qualificati, e prodotto forti sperequazioni nei premi distribuiti dai mercati.

 

Una redistribuzione alla “rovescia” con un trasferimento di risorse da lavoratori e consumatori a titolari e manager di grandi imprese monopolistiche con conseguente accumulazione di enormi fortune nelle mani di pochi. Tra le cause dietro l’aumento delle disuguaglianze non si può neppure ignorare il ruolo del potere politico che da tempo si interessa sempre meno di questioni rilevanti per il benessere economico dei meno abbienti, come la progressività delle imposte, il controllo degli affitti, percorsi efficaci di inclusione lavorativa e sociale, il contrasto ai vantaggi ingiustificati.

 

Un arretramento di lungo corso che ha lasciato indietro troppi e consolidato le posizioni al vertice della piramide sociale, occupate sovente da chi ha maggiore capacità di condizionare le scelte della politica a proprio vantaggio, mantenendo i propri privilegi a discapito dell’interesse collettivo. L’accresciuta consapevolezza per gli effetti nocivi delle elevate disuguaglianze stenta a tradursi in un’azione di contrasto alle disparità decisa ed efficace.

 

Non n’è esente il nostro Paese in cui l’azione di governo si mostra profondamente disattenta all’intricato sistema di divari che avviluppa la nostra società e rischia anzi di esacerbarli in un periodo in cui – al crocevia di crisi multiple e sovrapposte – l’area della vulnerabilità è destinata verosimilmente ad ampliarsi. Cambiare rotta è necessario. Garantire un futuro più equo e dignitoso per tutti è un imperativo etico. Misure per un fisco più giusto, politiche che ridiano potere, dignità e valore al lavoro, un sistema di welfare a vocazione universalistica che tuteli in modo equo chiunque si trovi in condizione di bisogno rappresentano alcuni dei tasselli dell’agenda per l’uguaglianza che proponiamo.

 

Un’agenda orientata a promuovere economie più inclusive e società più dinamiche e coese, a favorire la partecipazione piena e attiva dei cittadini alla vita economica e politica del Paese, mettendoli in condizione, con le parole del Premio Nobel per l’Economia Amartya Sen, di “fare ed essere ciò cui aspirano nella propria vita”.

 

Introduzione del Rapporto Oxfam 2024

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