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i servizi educativi per l'infanzia

Il Centro Studi di Fondosviluppo fotografa le dimensioni del sistema Confcooperative Federsolidarietà nella filiera della prima infanzia.

giovedì 19 giugno 2025

Nell’anno educativo 2022/2023 i posti disponibili negli asili nido, sezioni primavera e servizi integrativi pubblici e privati hanno raggiunto, in Italia, 30 unità ogni 100 bambini (+2,1 posti disponibili ogni 100 bambini rispetto al 2021/2022).

 

Tale valore risulta ancora inferiore sia all’Obiettivo U.E.* per il 2010, stabilito dal Consiglio Europeo nel 2002, di 33 posti ogni 100 bambini dai 0 ai 2 anni nei servizi educativi per la prima infanzia, sia al nuovo Obiettivo UE, stabilito dal Consiglio UE nel 2021, per il 2030 di 45 posti ogni 100 bambini dai 0 ai 2 anni nei servizi educativi per la prima infanzia.

 

Secondo i dati ISTAT, nel medio periodo (2013-2022), la crescita è stata trainata dal settore privato (+4,6 posti ogni 100 bambini), che ha avuto una maggiore espansione rispetto ai servizi a titolarità pubblica (+2,9 posti ogni 100 bambini).

 

Osservando i dati sul fronte della tipologia di servizi offerti, si evidenzia che, secondo i dati ISTAT, nell’anno educativo 2022/2023, i nidi rappresentano la quota di gran lunga prevalente della copertura dei posti rispetto ai bambini residenti sotto i tre anni (23,6 posti ogni 100 bambini) e insieme alle sezioni primavera* (3,8 posti ogni 100 bambini) coprono il 27,9% dei potenziali beneficiari.

 

All’interno della categoria dei nidi (o micronidi) si rilevano i nidi aziendali che, secondo i dati ISTAT, nell’anno educativo 2022/2023 contano 204 strutture per 6.608 posti (di cui l’86,1% privati). Fino al 2021 i nidi aziendali hanno fatto registrare una lieve tendenza alla diminuzione, mentre nel 2022 hanno segnalato un aumento dei posti del +15% (+866 posti), che li ha riportati quasi al livello del 2013. Infine, i posti nei servizi integrativi garantiscono nel loro insieme circa 2 posti ogni 100 bambini di copertura, mostrando una dinamica stabile tra il 2013/2014 e il 2022/2023.

 

Nell’ambito della filiera della prima infanzia in Italia un ruolo centrale fa riferimento al sistema Confcooperative-Federsolidarietà.* In particolare, si contano 505 cooperative censite, iscritte come attive al 31/12/2024 nell’elenco nazionale della Confcooperative, che operano, a vario titolo, nella filiera della prima infanzia.

 

Si tratta di cooperative che assumono un ruolo centrale in termini di risposta ai bisogni delle famiglie. Su base territoriale il 23,2% delle cooperative aderenti attive è localizzato al Sud (corrispondente a 117 enti, di cui 68 in Puglia). Il Nord-Ovest esprime, invece, il 22,6% del totale delle aderenti attive (114 enti, di cui 87 in Lombardia).

 

A queste seguono le aree geografiche del Nord-Est e delle Isole che segnalano, rispettivamente, il 21,8% (110 enti, di cui 37 in Veneto) e il 17,4% (88 enti, di cui 76 in Sicilia) del totale delle aderenti attive nella filiera della prima infanzia. Infine, all’area geografica del Centro è riconducibile il 15% (76 enti, di cui 28 in Toscana) del totale delle aderenti attive.

 

Con riferimento al settore/categoria sociale, si evidenzia come più di otto aderenti attive su dieci (l’81,6% del totale, corrispondente a 412 enti), tra quelle che operano nella filiera della prima infanzia, sono iscritte come cooperative sociali di tipo A, mentre una quota pari al 15% del totale (corrispondente a 76 enti) fa riferimento a cooperative sociali miste, ossia enti a scopo plurimo (tipo A e B).

 

Infine, le quote residuali, fanno riferimento alle aderenti attive operanti nell’ambito dell’inserimento lavorativo (tipo B), con il 2% del totale (corrispondente a 10 enti) e ai consorzi tra cooperative, con una quota pari all’1,4% del totale (corrispondente a 7 enti). A livello territoriale, il Nord-Est evidenzia la quota più elevata di cooperative sociali di tipo A, operanti nell’ambito dei servizi sociali, pari all’84,5% del totale delle cooperative con sede legale in quest’area.

 

Al Centro, invece, si segnala la quota più alta di cooperative sociali miste (tipo A e B), pari al 19,7% del totale delle cooperative presenti in tale area. La quota più elevata di cooperative sociali attive nell’ambito dell’inserimento lavorativo (tipo B) si registra, invece, al Nord-Ovest (e al Centro), con il 2,6% del totale.

 

Gli enti aderenti attivi nella filiera della prima infanzia hanno generato, nel 2023, un fatturato pari a oltre 1,3 miliardi di euro. Le cooperative sociali di tipo A (servizi sociali) evidenziano la quota maggioritaria del fatturato aggregato, pari all’82,3% del totale. Anche dal punto di vista della patrimonializzazione (oltre 280 milioni di euro), la maggioranza assoluta fa riferimento a cooperative attive nei servizi sociali (tipo A), che esprimono il 79% del patrimonio netto aggregato delle imprese attive aderenti a Confcooperative-Federsolidarietà. Tra le altre tipologie sociali si segnala un peso maggiore del fatturato delle cooperative sociali miste (tipo A e B) rispetto alle cooperative sociali di tipo B, sia in termini di fatturato che di patrimonio netto.

 

Con riferimento al mercato del lavoro, il sistema Confcooperative-Federsolidarietà attivo nella filiera della prima infanzia conta, nel 2023, oltre 48 mila occupati. Tra questi, la quota maggioritaria, pari all’82,6% del totale (corrispondente a oltre 39 mila occupati), risulta afferente alle cooperative sociali di tipo A.

 

Anche in questo contesto, dunque, la quota maggioritaria del totale dell’occupazione generata dalle aderenti attive è riferita alle cooperative coinvolte nei servizi sociali. La quota residuale degli occupati totali nelle aderenti attive al sistema Confcooperative-Federsolidarietà nel 2023, risulta essere così ripartita: il 15,2% (7.322 occupati) fa riferimento agli enti a scopo plurimo (tipo A e B) e l’1,8% (corrispondenti a 860 occupati) alle cooperative operanti nell’ambito dell’inserimento lavorativo (tipo B).

 

Ai consorzi, infine, è riferita una quota del tutto residuale della forza lavoro occupata nel 2023 nell’ambito degli enti aderenti iscritti come attivi al 31/12/2024 nell’elenco nazionale di Confcooperative e attivi nella filiera della prima infanzia, pari allo 0,4% del totale.

 

Confcooperative-Federsolidarietà ricopre, quindi, con le proprie associate, un ruolo di primo piano nell’ambito della filiera della prima infanzia. Si tratta di un protagonismo e di un peso che è cresciuto nel corso degli ultimi anni. In particolare, dalle verifiche empiriche emerge che gli enti aderenti attivi nella filiera della prima infanzia non superavano le 360 unità nel 2019*, mentre sono saliti a 505 nel 2024 (+40,3%).

 

Inoltre, in termini di peso economico e occupazionale si segnala, nel periodo 2018-2023, un significativo incremento. In particolare, la forza lavoro occupata nel 2018 tra le cooperative censite nel 2019 era pari a 33.000 unità, contro le 48.000 unità del 2023 tra le cooperative censite nel 2024 (+45,5%). Nel 2018, il fatturato aggregato ammontava a quasi 900 milioni di euro e il totale del capitale investito si attestava a 710 milioni di euro tra le cooperative censite nel 2019, contro 1,3 miliardi di euro di fatturato nel 2023 (+44,4%) e 950 milioni di euro di capitale investito nel 2023 (+33,8%) tra le cooperative censite nel 2024 e attive, a vario titolo, nella filiera della prima infanzia.

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