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FARE SPAZIO ALLE CRESCITA

Il rapporto “Fare spazio alla crescita”, di Save the Children, mette in evidenza, attraverso i dati, la distribuzione dei minori e le forti disuguaglianze che riguardano la loro vita all’interno delle 14 città metropolitane del nostro Paese.

giovedì 26 ottobre 2023

In Italia ci sono sempre meno bambini. I pochi che nascono si trovano a vivere, troppo spesso, in quartieri poco accoglienti e inospitali. Eppure, lo spazio è il “terzo educatore”, dopo la famiglia e la scuola, come affermava il pedagogista Loris Malaguzzi.

 

La mancanza di spazi per la crescita influisce in modo significativo sulla qualità della vita dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, limitando le opportunità educative, di gioco, di socialità, sport e movimento, tutti elementi fondamentali per il benessere e lo sviluppo. Le disuguaglianze che colpiscono i bambini sono - anche - disuguaglianze nella fruizione degli spazi.

 

Lo spazio dell’abitare, della scuola, dei luoghi pubblici. Due bambini nati in Italia lo stesso giorno possono trovarsi a crescere in due universi paralleli a pochi isolati di distanza. Per colmare queste disuguaglianze è necessario cercare di ridisegnare - dal punto di vista dei bambini - gli spazi urbani, a partire dalle periferie.

 

Sono infatti proprio le periferie le vere città dei bambini, perché è lì che vanno a risiedere molte delle nuove famiglie. Periferie molto diverse tra loro, ma spesso accomunate da una condizione di isolamento e di marginalità, degrado urbano e mancanza di luoghi di aggregazione e di servizi.

 

Come ridisegnare concretamente questi spazi? Partendo, innanzitutto, da ciò che già c’è, valorizzando e sostenendo le tante esperienze di protagonismo, auto-organizzazione delle comunità e impegno delle scuole e del terzo settore. Fare spazio alla crescita di bambini e ragazzi significa promuovere concretamente queste comunità educanti.

 

È quello che Save the Children è impegnata da anni a fare, in Italia, lavorando insieme ai ragazzi e ragazze, realtà territoriali, scuole e istituzioni, per rendere tutte le periferie “quartieri per crescere”.

 

L’analisi, sviluppata in collaborazione con Openpolis, prende in considerazione in modo combinato due fattori primari quali il livello di istruzione dai 9 anni in su e quello di occupazione tra i 15-64enni, in una scala che va da 2 (minor svantaggio) a 8 (maggior svantaggio), e disegna mappe cittadine segnate da forti disuguaglianze tra quartiere e quartiere in termini di opportunità per i minori, spesso più carenti proprio dove vive la maggior parte di loro. Infatti, su 114 municipi dei Comuni principali delle città metropolitane, 33 presentano fattori di svantaggio più elevati.

 

Nelle pagine del report si analizzano, in breve, alcuni dati riguardanti le disuguaglianze nei fondamentali ambienti di crescita dei bambini in Italia: la casa, la scuola e lo spazio pubblico, andando ad approfondire anche le differenze al livello regionale. A seguire, si presentano alcuni dati relativi alle disuguaglianze nelle aree metropolitane e, infine, si indicano alcune delle strade da seguire per mettere i bambini delle periferie al centro delle politiche del Paese.

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