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DARE CASA ALLA SPERANZA

Le Sfide Abitative Secondo le Caritas Lombarde.

giovedì 30 ottobre 2025

La Delegazione Caritas Lombardia presenta un rapporto che fotografa una crisi abitativa sempre più complessa, che colpisce non solo chi non ha una dimora, ma anche chi, pur avendola, non riesce a mantenerla in modo dignitoso o sostenibile, in un contesto di crescente disuguaglianza e scarsità di offerta pubblica.

Il report “DARE CASA ALLA SPERANZA”, realizzato grazie all’impegno dei coordinamenti Osservatorio delle Povertà e delle Risorse e Politiche Sociali della Delegazione Caritas Lombardia, evidenzia come il problema della casa sia diventato una questione generale. Non si tratta più solo di sostenere una specifica categoria di persone, ma di affrontare un panorama desolante caratterizzato dall’assenza di soluzioni abitative accessibili e dal costante aumento dei prezzi. A ciò si aggiunge il fenomeno degli alloggi che restano vuoti per mancanza di garanzie per i proprietari o per l'impossibilità di ristrutturazione nel settore pubblico.

La Caritas desidera garantire una casa a tutti, intesa come luogo di relazioni, affetti, autonomia e meritato riposo. Per questo, il Rapporto intende essere un pungolo per le istituzioni e le imprese.

 

Il Disagio Abitativo in Lombardia: Un Contesto di Vulnerabilità

I dati del 2023 raccolti presso i centri di ascolto (CDA) mostrano la Lombardia come la regione ecclesiastica con il maggior numero di persone incontrate (34.135, pari al 12,7% del totale nazionale). La composizione di chi si rivolge alla rete Caritas in Lombardia è caratterizzata da una forte incidenza di immigrati (65,7%) e di disoccupati (50,4%), sebbene sia significativa anche la presenza di persone occupate (working poor, 22,5%).

I bisogni principali sono legati al reddito (73,6%), al lavoro (37,2%) e alla casa (21,5%), quest'ultimo il terzo bisogno più frequente. Il disagio abitativo si presenta spesso in associazione con problematiche occupazionali ed economiche, oltre che con quelle relative all'immigrazione. In particolare, in Lombardia si registra una maggiore incidenza di abitazioni precarie/inadeguate (14,7%) e di sfratti/morosità (7,8%) rispetto al dato nazionale.

 

Il Peso Eccessivo dell’Affitto nel Mercato Privato

La modalità abitativa più diffusa tra le persone incontrate dai centri Caritas è l'affitto da privati (51,2% in Lombardia), situazione più frequente tra gli immigrati. Proprio su questa fascia si è concentrata un’indagine specifica condotta nella primavera del 2025 su 97 persone in disagio abitativo.

Dall'indagine emerge un quadro preoccupante sulla sostenibilità economica: il 42% degli intervistati dichiara di spendere più del 40% del proprio reddito mensile totale per l’affitto. La soglia di sostenibilità economica comunemente accettata si attesta al 30%. Questa difficoltà si riflette nel fatto che 77 persone su 97 hanno ammesso di aver avuto problemi (frequentemente o qualche volta) nel pagare l’affitto.

La ricerca della casa risulta difficoltosa per oltre la metà degli intervistati, principalmente a causa di prezzi elevati e dell’atteggiamento diffidente o apertamente discriminatorio dei proprietari, spesso nei confronti di immigrati, famiglie numerose o persone provenienti dal Sud Italia. Trentadue persone straniere su 54 hanno riferito di aver subito discriminazioni nella ricerca di un alloggio. Molti inquilini, consapevoli delle loro limitate possibilità economiche, sono costretti ad accettare abitazioni con problemi strutturali (40 casi), come umidità, muffa o impianti vecchi.

 

La Crisi Strutturale: Offerta Inadeguata e Disuguaglianze

Il contesto italiano è caratterizzato da una domanda sociale crescente a fronte di una offerta inadeguata. L'aumento della povertà assoluta (5,7 milioni di persone in Italia), la stagnazione dei salari e l'aumento dei costi abitativi (come il 38% del reddito disponibile destinato all'affitto a Milano) mettono a dura prova l'housing affordability.

Per le fasce a reddito medio-basso emerge una "fascia grigia": famiglie che non rientrano nei criteri per l'edilizia popolare (ERP/SAP) perché superano di poco le soglie, ma che non possono sostenere i costi del mercato privato.

Il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (SAP in Lombardia) soffre di un progressivo disinvestimento pubblico. In Lombardia, il patrimonio totale è di 161.305 unità abitative. A fronte di circa 44.500 domande effettive per case popolari, nel 2025 sono stati assegnati solo 2.528 alloggi. Inoltre, a Milano, sono stimati circa 6.000 alloggi popolari vuoti e da ristrutturare, di cui 3.400 di ALER e 2.500 del Comune (MM).

L’accesso al SAP è reso difficile anche per i cittadini stranieri, nonostante sentenze della Corte Costituzionale (come la n. 44 del 2020) abbiano dichiarato incostituzionale il requisito dei cinque anni di residenza protratta, in quanto contrastante con la funzione sociale dell’ERP.

 

La Risposta della Caritas e Le Proposte per il Cambiamento

La rete Caritas lombarda interviene con numerose iniziative nel campo dell’housing (43 esperienze raccolte). Queste iniziative si rivolgono alle fasce di popolazione più marginale e spesso "invisibile", come giovani immigrati, donne sole, senza dimora, e famiglie fragili.

La strategia adottata, in linea con l’approccio Housing First (la casa prima di tutto), mira a interrompere il circolo vizioso della marginalità garantendo prima di tutto un alloggio. Il successo di queste iniziative si basa sull'accompagnamento personalizzato, sull'integrazione dei servizi (psicologico, lavorativo, legale) e sul coinvolgimento della comunità.

Un aspetto cruciale è la capacità di mediazione e di garanzia che la Caritas offre ai proprietari privati per superare la diffidenza. Esempi di queste azioni includono la fornitura di garanzie per l'uscita in autonomia di famiglie (Bergamo) e la promozione del Rating Abitativo (Como) per certificare l'affidabilità degli inquilini. Altre "opere segno" includono Casa Samaria per donne in alternativa al carcere (Bergamo) e il Progetto Ospitalità per famiglie fragili in affitti calmierati (Milano).

Le Caritas lombarde non si fermano all'analisi, ma propongono percorsi praticabili. Don Roberto Trussardi, delegato delle Caritas lombarde, suggerisce di concentrare l'attenzione su: dare priorità alla domanda più marginale, adottare l’approccio Housing First, focalizzarsi sui principali centri urbani e mobilitare il patrimonio esistente (pubblico e privato).

Tra le proposte emerse anche dalle interviste, si sottolinea la necessità di: una riduzione degli affitti, una maggiore accessibilità alle case popolari e agli alloggi a canone calmierato, affrontare le discriminazioni e promuovere una governance più integrata tra politiche urbane, sociali e ambientali. È essenziale, inoltre, l'istituzione di servizi di mediazione e accompagnamento (sostenuti da un organismo terzo) per far rispettare la normativa esistente, che stabilisce chiaramente i doveri di proprietari e inquilini, e per costruire un clima di fiducia nel mercato dell’affitto privato.

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